MAYA (La verità che non volete vedere)
Con
l'espressione il Velo di Maya (Maya significa Illusione), Arthur Schopenhauer intendeva significare
che la vita è sogno, sebbene questo
"sognare" sia innato (quindi la nostra unica "realtà") e
obbedisca a precise regole valide per tutti e insite nei nostri schemi
conoscitivi. Questo «velo», di natura metafisica e illusoria, separando gli
esseri individuali dalla conoscenza/percezione della realtà (se non sfocata e alterata),
impedisce loro di ottenere la liberazione spirituale tenendoli così imprigionati
nel saṃsāra, ovvero il continuo ciclo delle morti e
delle rinascite. Similmente alla metafora
della caverna di Platone, l'uomo (e
quindi l'intera umanità) è presentato come un individuo i cui
occhi sono coperti dalla nascita da un velo; quando se ne libererà, la
sua anima si risveglierà dal letargo conoscitivo e potrà
contemplare finalmente la vera essenza della realtà.